La tecnologia Transponder (Transmitter - Responder) rappresenta il cuore tecnologico delle nostre chiavi auto, moto e casa di ultima generazione.
Da quando ha fatto la sua prima comparsa, circa 30 anni fa, ha continuato ad evolversi per essere più affidabile e, soprattutto, per eliminare la possibilità che i cosiddetti ladri "2.0" riuscissero a mettersi in comunicazione con le nostre automobili.
Dati alla mano, in Germania si passò dalle 38.000 auto rubate nel 1989 alle 141.000 del 1991, per superare il milione e mezzo di veicoli in tutta Europa.
I primi sistemi di immobilizzazione fanno comparsa proprio in questo periodo su auto VW-Audi e Ford.
Il sistema concettualmente è tanto semplice quanto efficace: girando la chiave, il blocchetto invia un segnale radio a bassa frequenza che viene ricevuto dalla memoria del transponder. Solo se il segnale viene riconosciuto, l'immobilizer autorizza l'avviamento.
Le prime chiavi transponder a codice fisso, utilizzavano una memoria ROM (Read Only Memory), ed erano in grado di avere 1.099.511.627.776 combinazioni diverse.
Dal 2004 Mercedes e BMW introdussero i Rolling Code (codice variabile secondo un algoritmo ben definito da ogni costruttore) capaci di mille e cento miliardi di codici: se ogni codice valesse 1 mm copriremo quasi 3 volte la distanza terra-luna!
Oggi i transponder di ultima generazione, a 128 bit, sono in grado di concepire 340 miliardi di miliardi di miliardi di codici: un vero gioiello tecnologico.